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Lui & Lei

Fotografie


di Asteroide1962
06.12.2020    |    8.010    |    3 9.0
"Guardando le loro facce rilassate e sorridenti decisi che potevamo iniziare e chiesi “Paola, hai nessuna cosa sexy da indossare? Qualche cosa che non sia..."
Sono un fotografo professionista con studio in una città del nordest Italia, nel mio campo sono considerato un artista di buon livello e lavoro soprattutto con servizi fotografici per matrimoni, books fotografici per aspiranti attrici e ritratti. Sono spesso sulla bocca dei miei concittadini perché nelle mie vetrine espongo i ritratti di persone in pose un po’ erotiche, ovviamente con il consenso degli interessati.
È divertente osservare da dietro la vetrina la reazione di chi guarda: c’è la coppia anziana che si ferma e mentre lei guarda le foto dei nipoti lui sbircia le foto del lato opposto, ci sono i giovani che guardano senza ritegno e ci sono le donne anziane che ruotano la testa in segno di diniego e con la smorfia della loro bocca fa capire quanto disprezzano (o invece rimpiangono la bellezza che fu e gli anni della gioventù?).
A parte le quindicenni, che di solito vengono accompagnate dalla mamma per il book fotografico da aspirante attrice, sono rare le donne che vengono accompagnate a meno che non vogliano un semplice ritratto.
Per questo rimasi stupito quando la coppia che avevo davanti mi chiese un book fotografico contenente anche alcune foto erotiche.
La coppia emanava un’aura particolare, la tranquillità delle coppie che stanno bene insieme, quella delle coppie con una forte intesa e, oltretutto, erano due persone di bel aspetto con un portamento elegante, sobrie ma vestite con gusto.
Spiegai loro che non è semplice fermare in un singolo scatto l’erotismo e che necessitavo di conoscerli meglio, pertanto azzardai ad un invito a cena e loro, dopo essersi rivolti uno sguardo d’intesa, accettarono.
A cena, mentre parlavamo, li studiai: Lui (Francesco) un bel uomo maturo con i capelli sale e pepe aveva il fascino della persona sicura di se, di chi ha il karma del leader ma che non si mette al centro dell’attenzione, infatti lasciava spazio anche a noi nella discussione e nelle proposte; Lei (Paola) una donna dal fisico longilineo (avevo azzardato le sue forme mentre accompagnandoli alla loro macchina dettavo a Francesco l’indirizzo del ristorante e di sottecchi la guardavo) gambe lunghe, toniche, un sorriso aperto che le illuminava il volto, il sorriso di una persona appagata dalla vita, una persona colta che esponeva le sue richieste con tranquillità, con buon gusto e senza offuscare il mio lavoro mi incoraggiava a proporre e suggeriva miglioramenti. In poche parole stavamo creando il feeling per un buon lavoro.
A fine cena concordammo di non usare il mio studio come set ma di scattare le foto a casa loro, questo al fine di accelerare i tempi, per renderli più a loro agio e, per me, la possibilità di chiedere alcune pose per gli scatti in tutta tranquillità.
Il giorno designato per le foto mi presento a casa loro carico di attrezzatura che scarico aiutato da un eccitato Francesco. Paola, eccitata pure lei, mi saluta sulla porta ma si ritrae velocemente con la scusa che deve finire di prepararsi ed io guardandola rientrare penso tra me e me che è già bella così, senza un filo di trucco ma vengo richiamato all’ordine da Francesco oppresso dal peso dell’attrezzatura e mi perdo la fantasia di Paola nuda.
La casa riflette la loro personalità, moderna ma, l’introduzione di qualche mobile “vintage” ( come ama dire Paola) la rendono calda ed accogliente mentre le pareti colorate la illuminano di una luce particolare che risalterà nelle foto.
Le prime tre ore le abbiamo passate facendo ritratti fotografici dei loro visi, delle loro figure, cambiando abito, variando la posa, spostando la luce e creando la giusta atmosfera per le foto sexy.
Guardando le loro facce rilassate e sorridenti decisi che potevamo iniziare e chiesi “Paola, hai nessuna cosa sexy da indossare? Qualche cosa che non sia completamente trasparente, insomma, vedo-non-vedo?”
“Aspetta...” pensò un attimo e scomparve in camera.
Rientrò indossando una camicia da notte con profondi spacchi sulle cosce: avrei voluto fermare il suo incedere elegante, il sorriso che in quel momento sfoggiava: consapevole della sua bellezza sapeva di aver fatto eccitare non solo me ma anche il suo uomo che, beato lui, poteva godere di quella visione ogni giorno dell’anno per tutti gli anni a seguire.
“Fermati un momento!” Dissi, “ raccogli i capelli, metti un paio di sandali con tacco e..........potresti levarti la biancheria?”
Lei arrossì, guardò Francesco che disse “Amore abbiamo deciso di affidarci a lui, facciamolo e lasciamoci andare!”
“Vi ricordo che lascerò qui tutte le schede di memoria e che sarà a discrezione vostra cancellare o stampare foto. A me non resterà niente, questi erano i patti; cosicché Paola, sarete voi a decidere a chi far vedere o cosa fare delle foto che non stampiamo.” E dopo un lungo sospiro dissi “A me resterà impressa nella memoria, nella mia testa, la tua, la vostra bellezza...ma non avrò traccia digitale da...ehm... per ravvivarla.”
Tolse le mutandine con gesto lento, non vorrei dire calcolato ma io deglutii seguendo il gesto con gli occhi.
“Ora” dissi “pensa che non vedi Francesco da una settimana ed hai voglia di Lui, sai che è sulla via del ritorno e che fai?” Aspettai un secondo poi, indicando una finestra le dissi “avvicinati alla finestra, siediti sul davanzale, la senti la tua voglia aumentare? gira la testa verso destra e guarda fuori, cerca un segno che lui arriva...così, così ...brava, ora alza la gamba destra e poggiala sul davanzale...si! Così! Lasciati andare....” e la vestaglia scivolò di lato lasciando il suo sesso leggermente scoperto, lei accortasi in un gesto pudico nei miei confronti posò la mano sinistra per coprirlo non prima che io scattassi una decina di foto (potenza delle digital camera!).
Guardai le foto nel display e colsi che la prima era fatta: Lei girata alla finestra, lo sguardo rapito verso l’esterno con la voglia del suo uomo negli occhi, il sesso semiscoperto ad evidenziare quanto si leggeva nei suoi occhi e la bellezza delle sue gambe in primo piano!
Francesco si accorse del mio sorriso soddisfatto e sbirciando anche lui nel display emise un fischio di approvazione e a Paola disse “Tesoro.......sei....sei.....sono senza parole!”
Paola provò ad avvicinarsi ma la fermai dicendo “Non perdiamo l’attimo, andiamo avanti!”
“Ora Francesco, tu sei appena rientrato, ti sei tolto la giacca e vedi Paola eccitata, vogliosa di fare l’amore con te. Ti avvicini e la baci. Su! Che aspettate? Avvicinatevi! Francesco baciala! Tu Paola alza la gamba sinistra e tu Francesco prendila per la coscia. Così, bravi! Giocate con le lingue, ottimo....ottimo...ancora uno scatto. Ora...ora ...Paola sbottona la camicia e tu Francesco scostarle la camicia da notte e avvicina la mano alla sua figa....così, così....continuate a baciarvi!
Francesco: inginocchiati, così...la punta della lingua fuori. Gioca sulla sua pancia, vai in mezzo alle cosce....cosiiiiii...ancora: tre...due .....uno....Francesco alzati, e inginocchiati tu Paola....brava, così continua...sbottona i pantaloni...fai uscire il suo.., il suo..beh, insomma ci siamo capiti....ehiiii mi pare che il maritino apprezzi il gioco!” “Siiiii” replicò Francesco. “Bene, bene...Paola continua, così: gioca con la tua lingua sulla punta. Avvolgilo.così! Brava, gioca con la lingua!...”
I due ormai non si fermavano più, la loro passione si era accesa ed ora si erano completamente dimenticati di me. Li lasciavo fare. Si erano presi per mano e andarono verso la camera da letto, Francesco stava un passo dietro la moglie guardandole lo splendido sedere. Lei come una pantera si posò sul letto e dalla mia posizione scattai delle foto in quella posa e per puro caso mi accorsi che quella era la stessa posizione che ha una statua posizionata sul comò dell’anticamera.
Francesco togliendosi la camicia andò verso la moglie e iniziò a baciarla sui glutei risalendo poi la schiena. Fu un bacio intenso quello che si scambiarono quando le due bocche si incontrarono, le lingue saettavano, le mani cercavano il corpo dell’altro: la danza dell’amore era iniziata.
I loro corpi, con i muscoli esaltati dalla passione, si fusero, i loro sessi si incastrarono e i loro respiri divennero gemiti: ognuno cercava il piacere dell’altro.
Avevano lo sguardo perso negli occhi dell’altro: i loro bacini si muovevano ad un ritmo di danza arcaico, un ritmo che aumentava con il loro piacere.
Io, rapito dalla scena, non riuscii a fare una foto e pensai che li, in quel momento ero di troppo o forse no, loro si erano dimenticati di me e uscii piano senza fare rumore mentre chiudevo la porta.
Fuori il sole tramontava illuminando di rosa le nuvole nello sfondo di un cielo azzurro, respirai a fondo e a passi lenti mi diressi verso la macchina, l’attrezzatura l’avrei ripresa in un secondo momento, ora non era il caso di disturbare.

P.S il racconto è di pura fantasia tranne che per le foto che esistono davvero ma, ahimè, non le ho scattate io. Prima di scrivere il racconto ho chiesto il permesso hai proprietari che ringrazio per avermelo concesso.
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